DOMENICA 23 GIUGNO 2024

Programma:
Ore 06.00 Partenza da Motta di Livenza | Ore 09.00 Arrivo arrivo a Passo Valparola e inizio escursione
Dislivello 680 mt | Difficoltà EEA
Equipaggiamento: Escursionismo, kit da ferrata, casco, torcia frontale
Accompagnatori: Pagotto Valentina – Battistella Renzo
Cartina Tabacco 0
Prenotazione: entro 20/06/2024 ore 21-22 sede CAI

Il sentiero attrezzato dei Kaiserjäger ripercorre i camminamenti di questi soldati austro-ungarici che durante la Prima guerra mondiale occupavano queste montagne. Il percorso venne costruito dalle truppe appartenenti a quattro reggimenti di fanteria dell’esercito austriaco (denominati per l’appunto Kaiserjäger), come accesso sicuro per il rifornimento di viveri e munizioni, dal fondovalle alle trincee e postazioni k.u.k. (prima linea) in cima al Lagazuoi. Partendo dal passo Valparola, lasciamo l’auto al parcheggio della funivia e seguiamo per un centinaio di metri il sentiero 402. Al primo bivio, a sinistra imbocchiamo il sentiero che risale traversando il largo pendio di ghiaie sotto la verticale parete sud della montagna. Di qui possiamo già ammirare l’incredibile visuale sul Sass De Stria e a seguire su tutto il comprensorio delle Cinque Torri fino all’Averau a fare da sfondo. Continuiamo a salire a zig-zag sul ghiaione che ci porta direttamente in mezzo alle trincee, raggiungendo la base di un canalino dove inizia la ferrata vera e propria. Si risale questo tratto poggiando le mani su travi di legno che creano dei gradini artificiali e aiutandosi con delle staffe metalliche fissate nella roccia. Dopo una cengia assicurata con una fune metallica si prosegue verso destra sino a raggiungere il ponte sospeso che ci porta sul versante opposto. Da qui partono numerosi cunicoli ricchi di diramazioni in cui ci addentreremo muniti di caschetto e torcia frontale. Una volta usciti dalle gallerie, continuiamo a salire su comodo sentiero, sempre attrezzato di cavo metallico, fino alla croce di vetta (bellissima e famosa scultura del Cristo), del Piccolo Lagazuoi. Dopo la doverosa e meritata sosta, si intraprende la via di discesa che si svilupperà lungo il versante occupato dall’esercito italiano, e quindi la galleria della mina e se abbiamo sufficiente tempo e forza, la cengia Martini.


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