Parco Nazionale della Majella (Abruzzo)
06-07-08/09/2024

Programma:
Ore 7:00 sabato 06/09 partenza da Motta | ore 16:00 arrivo a Rifugio Pompilio (CAI Chieti) e pernottamento

07/09/23 ore 06:30 inizio escursione | Lunghezza 26km; dislivello +1500m; difficoltà EE (percorso lungo con assenza di acqua per la 2° giornata) Rientro al Rifugio Pompilio e pernottamento
08/09/203 ore 07:00 inizio escursione | Lunghezza 14km; -1350 m (dislivello negativo); difficoltà E | +100 m (positivo) all’arrivo partenza e rientro a Motta di Livenza

Equipaggiamento: per escursionismo d’alta montagna e sacco lenzuolo per i pernottamenti in rifugio
Accompagnatori: Pompeo Visotto – Nillo Fantuz
Carta Escursionistica del Parco Nazionale della Majella
Prenotazione: entro 04/07/2024 (per prenotazione rifugio) ore 21-22 sede CAI

Il massiccio della Majella è il secondo gruppo più alto di tutto l’Appennino dopo il Gran Sasso d’Italia. Un massiccio di notevole estensione, la sua cima più elevata il Monte Amaro sfiora i 2800 m. e nel vasto altopiano sommitale troviamo ben altre 8 cime al di sopra dei 2600 m., le zone rocciose di pianori dolci e tondeggianti per effetto dell’azione millenaria dei ghiacciai ne caratterizzano l’aspetto rendendolo arido e lunare.
Passata la prima notte in rifugio di mattina presto ci incammineremo verso la parte più elevata del Parco Nazionale della Majella, parco istituito nel 1991, per raggiungerne la cima maggiore, il Monte Amaro 2793 m, durante la salita toccheremo nei vari saliscendi anche altre cime, sulla sommità del Monte Amaro trova la sua collocazione il bivacco Pelino Mario punto di ricovero inaugurato nella sua attuale forma geodetica nel 1982. Ridiscesi al rifugio Pomilio il giorno successivo andremo alla scoperta, scendendo verso Caramanico, di una delle sette riserve naturali statali presenti nel parco, passeremo così dalle aride e rocciose praterie sommitali al lussureggiante ambiente ricco d’acqua della Valle dell’Orfento, un profondo canyon scavato nei millenni dalla forza dell’acqua del fiume, una zona costellata di rifugi e capanne di pietra tipiche nella caratteristica forma rotonda ad igloo, architettura spontanea sconosciuta ai più, legata alla vita dell’uomo sulla montagna e alla pastorizia, e diversi eremi a testimoniare una antica frequentazione specialmente nel periodo medievale, quando eremiti in cerca di solitudine e silenzio raggiunsero la valle, edificando negli scoscesi pendii e nelle grotte eremi e piccoli romitori.


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